LETTERE AI FAMILIARI
Sono veramente poche le lettere che don Ottorino scrisse ai familiari, anche per
il fatto che i suoi genitori vissero sempre con lui all’Istituto e la maggior
parte dei parenti viveva nei pressi di Vicenza e così aveva modo di visitarli
spesso personalmente.
Conserviamo, però, una lettera molto singolare di papà Giuseppe: pur
rispettandone sostanzialmente la forma e il contenuto, e anche qualche
espressione non del tutto chiara, viene riprodotta con non lievi correzioni sia
della forma e della punteggiatura, come degli evidenti errori ortografici.
Anche mamma Clorinda scrisse alcune lettere al figlio, che vengono presentate in
italiano corrente, con un lavoro radicale di revisione perché scritte in una
forma dialettale e scorretta.
GIUSEPPE PIETRO ZANON nacque a Vicenza l’11.1.1889, fu battezzato nella
parrocchia cittadina di Araceli il 20 gennaio, e sposò nella stessa parrocchia,
il 25.1.1913, CLORINDA SCORTEGAGNA, nata a Quinto Vicentino (VI) il 26.10.1891 e
ivi battezzata il 9 novembre.
I due sposi vissero all’inizio nella casa paterna della famiglia Zanon, in
Coltura Lisiera 369 di Anconetta (VI), e si trasferirono nel gennaio del 1922,
essendosi sposato un fratello minore di Giuseppe ed essendoci bisogno di spazio
in casa per la famiglia che si era nuovamente allargata, a Quinto Vicentino
(VI), dove vivevano i parenti Scortegagna, ed ivi presero in affitto alcuni
locali.
Giuseppe lavorò sempre come muratore, recandosi anche in Francia e nel Lazio alla
ricerca di occupazione nei momenti difficili. Di carattere gioviale ed allegro,
amava la buona compagnia e soffrì molto per le difficoltà economiche che sempre
dovette affrontare, per i problemi di salute della sposa, e per la perdita
immatura del primogenito Ottorino e delle due figlie Silvia e Oliva.
Clorinda fu una donna dolce, animata da profonda fede e da una tenera devozione
alla Madonna; lavorò sempre, nei periodi in cui la malattia la lasciò
tranquilla, come sarta e nell’attenzione di un modesto negozio di stoffe che
aveva allestito in una stanza della loro casa.
Quando don Ottorino fu destinato come cappellano alla parrocchia cittadina di
Araceli in Vicenza, i due genitori si trasferirono in una casa in affitto in
Borgo Scroffa per essere più vicini al figlio, che poi accompagnarono nella
Casetta di stradella Mora quando decise di dedicarsi a tempo pieno alla sua
Opera per i ragazzi orfani.
Papà Giuseppe prestò sempre il suo servizio come muratore e nei lavori dell’orto,
mentre mamma Clorinda seguì le attività della cucina e del guardaroba.
A Vicenza, presso l’Istituto San Gaetano che vide crescere con occhi increduli e
meravigliati, il 16.12.1945, all’età di soli 56 anni, morì papà Giuseppe.
Invece mamma Clorinda, costretta nuovamente a una lunga degenza a letto, venne
trasferita nella colonia agricola di Grumolo delle Abbadesse (VI) dove il figlio
don Ottorino la visitava quasi tutti i giorni, e ivi morì il 2.4.1965, all’età
di 63 anni.
Restano, pertanto, solamente due lettere di don Ottorino ai familiari: quelle
indirizzate alla cugina Suor M. Berica Scortegagna, e due biglietti alla
famiglia dello zio Carlo, fratello della mamma.
Altre lettere indirizzate al cugino don Gaetano Scortegagna vengono riportate
nella sezione riservata ai religiosi della Congregazione.
In questa sezione si riportano quindi le seguenti lettere:
-1 di papà Giuseppe
-9 di mamma Clorinda
-2 alla cugina Suor M. Berica Scortegagna
-2 biglietti allo zio Carlo Scortegagna