LIII
LIII,1
1. Caro figlio don Ottorino: sento con dispiacere che hai avuto l’influenza. Sii attento a quello che fai perché ci troviamo in una brutta stagione. Con questo vento fa freddo. Ti raccomando che non ti salti fuori qualche altro malanno. Dimmi con libertà se hai bisogno di qualche cosa perché sai come è preziosa la salute, e io ne ho la caparra. Pensa che un domani non potrai fare nulla senza la salute, specialmente avvicinandosi il lieto giorno della tua ordinazione.Dimmi, mio caro, se hai piacere che venga a trovarti; vengo con la corriera, se hai bisogno.Ora sto benino. Più avanti si va con la stagione, più mi sento meglio.Non preoccuparti di me, mio caro. Non dubitare che mi dimentichi di pregare per te, per i tuoi compagni e per i tuoi superiori. Più si avvicina il lieto giorno della tua ordinazione, più sento il bisogno di pregare.Mio caro figlio, quando mi sveglio di notte ti penso e dico: “Signore, esaudisci le mie preghiere e fa di mio figlio un santo sacerdote. Null’altro desidero”.Spero che mi perdonerai le mie solite chiacchierate.Ti bacia
tua mamma
Digli tutto a tuo papà.
AUTOBIOGRAFIA seminario