LVII [21-07-1940]
LVII,1 [21-07-1940]
1. Caro figlio:con grande gioia ho ricevuto la tua lettera, che mi è stata motivo di molta consolazione. Non c’è nulla di più bello per me che sentirti dire che hai trovato il paradiso. Come sono stata consolata da tutta la tua bella lettera!Ti ringrazio per avermi mandato la benedizione del Patriarca, ma non dimenticare di mandarmi anche la tua ogni sera. E nella Santa Messa ricordati di me, secondo la mia intenzione.Riguardo alla mia salute, non posso dirti nulla per ora. Speriamo!Qui mi trovo molto bene; vado in spiaggia con le Suore e con le bambine. Se mi vedesse il tuo papà... in mezzo a queste signore e signorine! È troppo lusso per me. Pazienza, anche questo è un bel fioretto. Tutte mi rispettano, e le Suore trattano tutte allo stesso modo. Senza saperlo sono venuta in un collegio: almeno ho imparato a mangiare; speriamo che impari anche a star meglio!Se vieni presto, portami la vestaglia da festa perché ne ho solamente una.
Quando vuoi, manda il mio indirizzo alla signora Dalla Vecchia.
Ti mando i miei materni saluti ed auguri. Scrivimi spesso.
Tuo papà ha già scritto.
Tua mamma
Se scrivi a Mantovan, inviagli il mio indirizzo perché ha detto che verrebbe a visitarmi.
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