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1. Caro figlio: perdonerai la mia misera capacità, ma non posso non aprirti il mio cuore. Con quanta gioia parteciperò alla bella giornata della mamma del seminarista! Mi sento indegna...Chi devo ringraziare? Anzitutto Dio, e poi i tuoi cari superiori.In che modo ringraziare? Pregando sempre più il Signore per riconoscenza delle grazie ricevute e, più ancora, perché sia maggiormente conosciuta l’opera del sacerdote, perché conoscendo bene il sacerdote si conosce bene Iddio.Caro figlio: sento con quale gioia ti avvicini al grande passo. Hai ragione, mio caro, perché facendo il grande passo sali la soglia dell’altare.E che domando a Gesù? Non occorre che te lo dica: i sette doni dello Spirito Santo, e che ti faccia uscire dal seminario come gli Apostoli dal Cenacolo ripieni dello Spirito Santo.Confidiamo in Maria.Solamente al vederti un giorno sacerdote sarà appagato il mio cuore, e null’altro desidero quaggiù, ma un vero e santo sacerdote.Un bacio affettuoso.Tua mamma
AUTOBIOGRAFIA seminario