Presentazione

LETTERE a COMUNITÀ e RELIGIOSI

della CONGREGAZIONE

prima sezione La presente sezione comprende solamente le lettere inviate a don Aldo, alle Comunità della Casa dell’Immacolata, dell’Istituto San Gaetano, di Crotone, di Monte-rotondo e ai singoli Confratelli: possiamo definirle le lettere alla famiglia. Sono 110 lettere, che abbracciano l’ultimo decennio della vita di don Ottorino, il periodo della sua maturità sacerdotale e del lancio della Congregazione oltre i ristretti confini vicentini. La maggior parte sono vere lettere, scritte da don Ottorino durante i suoi viaggi missionari, mentre alcuni sono semplici biglietti di saluti o interventi in particolari circostanze. Lo stile è, ovviamente, familiare e intimo, trattandosi di persone della famiglia alle quali don Ottorino scrive con sentimenti di profonda fraternità e paternità. Questo peculiare e delicato aspetto, che tocca a volte situazioni personali, e a volte anche dolorose, è stato attentamente considerato per valutare l’opportunità della pubblicazione, e ci ha tenuto a lungo sospesi. Alla fine ci è sembrato che valesse la pena poter offrire questo prezioso patrimonio a tutta la Famiglia per conoscere anche le pieghe più profonde dell’animo di don Ottorino e le sue reazioni di fondatore e di padre davanti a tante situazioni, nella certezza di non recare nessuna offesa alla riservatezza dei Confratelli e di interpretare la generosa disponibilità di ognuno per il bene di tutti. Il contenuto è il più vario, ma sempre legato alla vita e alla sviluppo della Congregazione e al bene di ogni Religioso, visti sempre con l’entusiasmo, l’ansia e la sollecitudine del padre, attento e vigilante in ogni momento e in ogni circostanza. Le lettere conservate sono per la maggior parte originali, quasi tutte scritte di proprio pugno da don Ottorino stesso, ad eccezione di alcune scritte a macchina con la collaborazione dei segretari. Siamo riconoscenti, anzi, ai Confratelli che ci hanno fatto il dono del testo originale, come a coloro che hanno facilitato la fotocopia. Il testo stampato è fedele all’originale, nel rispetto dei capoversi e delle maiuscole che don Ottorino usa sempre con abbondanza. Alcune variazioni vengono apportate per migliorare la punteggiatura e, a volte, per eliminare quelle maiuscole che appesantiscono il testo.